Le piante utili nel caso dell’insufficienza venosa sono quelle che proteggono i capillari, che fungono da stimolo per il microcircolo, che hanno proprietà antinfiammatorie e/o vaso protettive. La centella asiatica, il rusco, l’ippocastano e il mirtillo nero sono note per queste proprietà: in diversa misura e per diversi aspetti, tutte aiutano la circolazione a fare il suo corso, per così dire, nel modo corretto.
La centella asiatica, in particolare, viene utilizzata come crema anche quando compaiono i primi capillari e per la semplice pesantezza alle gambe, per donar loro leggerezza e freschezza.
Ci sono poi altri rimedi naturali utilizzati in fitoterapia proprio quando il problema dell’insufficienza venosa emerge in tutta la sua portata e c’è bisogno di un aiuto in più: ne ricordiamo 2 in particolare.
Sorbo domestico. Il sorbo è una pianta con dei piccoli frutti che ricordano nella forma le mele e nell’antichità si riteneva che avesse dei poteri magici. In tempi moderni si è scoperto che i suoi poteri si applicano con successo ai problemi circolatori, soprattutto quelli che comportano insufficienza venosa. Le parti utili del sorbo sono le gemme, che grazie al loro complesso di tannini e vitamine, sono in grado di rafforzare le pareti venose e di agire come antinfiammatori. La forma in cui il sorbo domestico viene generalmente assunto è quella del macerato glicerico e il dosaggio è di circa 25 gocce due o tre volte al giorno, secondo le indicazioni dello specialista, da rapportare alle specifiche esigenze della persona.
Ippocastano. L’ippocastano è una delle punte di diamante dei rimedi fitoterapici per l’insufficienza venosa. La sua virtù principale è quella di stimolare il riassorbimento dei liquidi e di fortificare le pareti dei vasi sanguigni. In questo modo contrasta la ritenzione idrica e allo stesso tempo rende le vene più forti. Anche in questo caso, quella del macerato glicerico sembra la forma di utilizzo più efficace, da assumere nella misura di 40 gocce (dosaggio ‘medio’).