La maggior parte delle donne, fino alla prima gravidanza, non manifesta sintomi evidenti di insufficienza venosa agli arti inferiori. La circolazione arteriosa, in un individuo in condizioni fisiche di normalità, è un sistema ad alta pressione e ad alta energia. Il sistema venoso, invece, è caratterizzato da un basso consumo energetico e da una bassa pressione.
Questa particolare condizione di diversità tra circolazione arteriosa e venosa permette di trasferire il sangue e i suoi prodotti di scarto dal sistema ad alta pressione all'altro, un equilibrio delicato da cui dipende il buon funzionamento dell'organismo. Quando uno dei due sistemi perde di efficienza, ad esempio un'alterazione di pressione nelle arterie o nelle vene, si possono verificare dei problemi.
Il delicato equilibrio che garantisce il perfetto funzionamento tra il sistema arterioso e quello venoso viene influenzato notevolmente durante la gravidanza. In questa particolare condizione dell'organismo, infatti, l'aumento di pressione esercitata dal feto si traduce in cambiamenti interni a carico delle vene iliache presenti nell'addome e nel bacino. L'aumento di pressione sul sistema venoso dell'area addominale, insieme a elementi legati all'ereditarietà dell'individuo, concorrono a provocare danni alle valvole presenti nel sistema venoso che agevolano il ritorno del sangue al cuore, con conseguenti complicazioni che possono diventare anche gravi se non trattate opportunamente. Il cuore umano e il sistema arterioso distribuiscono sangue ricco di ossigeno e nutrienti a tutte le cellule del corpo. Per fare ciò il muscolo cardiaco si contrae. E' proprio grazie a questo impulso che il sangue riesce a raggiungere qualsiasi parte del corpo in brevissimo tempo. Il ritorno del sangue al cuore attraverso il sistema venoso avviene, invece in modi diversi. Il primo sfrutta la normale respirazione. L'alternarsi di inspirazione ed espirazione e il movimento del diaframma provocano una variazione di pressione nell'addome che consente di richiamare il sangue al cuore. Il secondo modo, invece, sfrutta il meccanismo della contrazione muscolare. I polpacci rappresentano il cuore del sistema venoso. La loro contrazione spingono il sangue verso l'alto e le valvole presenti all'interno delle vene impediscono che il sangue possa tornare indietro durante i momenti di riposo.
Durante la gravidanza l'incremento di pressione sulle vene iliache può interferire con il corretto funzionamento delle valvole, condizione che può provocare l'insufficienza venosa. Il sangue cerca di fluire in vasi in cui la resistenza risulta minore, ovvero in quelli superficiali. L'aumento di pressione nelle vene provoca un incremento della sezione delle vene stesse che causa, a sua volta, un'alterazione della funzionalità delle valvole. Il risultato di tutto ciò è un sistema venoso ad alta pressione che non è in grado di smaltire le sostanze di scarto e che causa gonfiore, dolore e manifestazioni cutanee come vene varicose, teleangectasie, emorroidi e couperose.
L'utilizzo di calze elastiche aiuta il sistema venoso a contrastare l'incremento della pressione pelvica e risulta efficace soprattutto nelle prime fasi della gravidanza, quando le vene non presentano ancora particolari problemi.
Tuttavia, quando non si agisce preventivamente, i problemi potrebbero aggravarsi durante e dopo la gravidanza con il manifestarsi di edemi, dolore e gonfiore agli arti inferiori e vene varicose. In questa fase sarebbe opportuno rivolgersi ad uno specialista che nella maggior parte dei casi consiglierà l'utilizzo di calze elastiche più efficaci o di pomate specifiche. Solo nei casi più gravi e avanzati del problema l'approccio potrebbe essere di tipo chirurgico.